mercoledì 25 febbraio 2015

Post #1

Non vi sto a dire chi sono né cosa faccio nella vita perché non mi piacciono le presentazioni, e poi oggi sto particolarmente scazzato per una cosa che non è la prima volta che mi succede, ma che - vi giuro su Satana - mi dà tremendamente al cazzo: mi hanno bannato da Facebook. Non un ban temporaneo di uno o tre giorni come mi è successo per ben quattro volte nel solo anno 2014, ma un ban "permanente", almeno finché non metterò il mio vero nome.
Ebbene sì, mi hanno chiesto la carta di identità, cioè vi rendete conto?
LA CARTA DI IDENTITÀ! Qualcosa di estremamente personale, che mi spingerà a mettere il mio vero cognome pur non avendolo mai messo prima d'ora. Ho sempre avuto un nick, è da quattro anni che ho questo nick e, fino a circa l'inizio dell'anno scorso, nessuno mi rompeva il cazzo.
La verità è che secondo me mi stanno prendendo di mira da diversi mesi, perché le posizioni che esprimo sono scomode, non piacciono. Oggi, per stare su Facebook, devi avere il tuo vero nome, ma ciò non basta: devi essere assolutamente vegano, complottista o uno di quei fighetti che ascolta solo De André e vomita al pensiero di ascoltare musica anche solo vagamente commerciale.
E, cosa importante, devi essere comunista o comunque avere idee perbeniste da zecca rossa.
Cosa dicevamo su Facebook? Ah sì, Facebook ormai è diventato un sito di merda controllato da sfruttatori che non hanno il minimo senso dell'umorismo.
Stavolta per farmi sospendere il profilo non avevo scritto assolutamente nulla di strano, avevo messo come foto profilo l'immagine di un film visto ieri pomeriggio, "Idiocracy".
Un film spassoso e amaro allo stesso tempo, un film geniale che consiglio a tutti di vedere.
L'immagine "incriminata" è una scena in cui appare un falso documento di identità col nome "Sure, Not".
Ecco, essere sospeso per questo motivo mi ha mandato particolarmente in bestia.
Ora non si può neanche mettere la scena di un film? Non si può neanche scherzare e fare satira?
Quindi quel "Je suis Charlie" che si leggeva ovunque qualche settimana fa era solo l'ennesima moda?
Temo proprio di sì.
Qui nessuno è Charlie, purtroppo. Non puoi essere Charlie, vieni censurato subito, soprattutto se lo scrivi in un social di merda creato da uno che oggi è ricchissimo grazie alla sua idea e grazie anche a noi polli che per anni ci siamo cascati e abbiamo creduto fosse un sito tollerante, visto che ormai si iscrivono cani e porci.
Alcuni hanno capito la trappola prima di me e sono riusciti a cancellarsi per sempre.
Hanno fatto benissimo!
Però mi chiedo, per quale cazzo di motivo Facebook ha messo quella regola della carta di identità solo ora e non quando fu fondato da Zuckerberg nel lontano 2004?
Non potevano metterle dall'inizio, quando Facebook era appena nato, così essendone a conoscenza non ci saremmo mai iscritti? Hanno fatto di tutto per farci fidelizzare, il loro è stato un piano diabolico!
Ok massoni, anche stavolta avete vinto voi. Al mio account non posso rinunciare, ho tante cose, amici, commenti, post, tutta roba che avrei potuto mettere in un blog.
E io, da bravo pirla, non ho mai voluto crearne uno. Almeno fino a stasera.
Al momento di scrivere, non ho ancora riavuto il mio profilo, potrei riaverlo domani, potrei riaverlo fra una settimana, fra un mese, o mai. Boh. Ormai non c'è più certezza.
Rimpiango il web di 15 anni fa, quel web libero, anarchico e anonimo, quel web in cui mostrare foto e nome vero era da sconsiderati, quel web in cui era impensabile scrivere il numero di cellulare, figuriamoci essere obbligati a metterlo ad ogni creazione di un nuovo account.
E rimpiango ancora di più il fatto di non averlo mai conosciuto, di aver avuto la mia prima connessione internet solo nel 2008.
Chiudo questo sfogo con una domanda: quale malato criterio hanno quelli di Facebook a non far bannare, nonostante le mie ripetute segnalazioni, le pagine estremiste di vegani e neonazisti che fanno terrorismo psicologico, e a rompere il cazzo a un bravo ragazzo come me?
Augurare il cancro a chi mangia carne e beve latte non è forse passibile di ban, se non anche di denuncia?
O Facebook si è venduta alla lobby veganazianimalista?

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